Sistemi evaC
Impianti di evacuazione sonora tecnologicamente evoluti ed affidabili, per una sicurezza di livello superiore.
I sistemi EVAC di evacuazione sonora sono necessari per garantire la sicurezza dei lavoratori, pertanto esistono precise norme relative a questi impianti. Se si vuole garantire la sicurezza necessaria ed evitare pesanti sanzioni, è quindi importante affidarsi a dispositivi certificati e ad installatori esperti.
Impianti sonori di evacuazione Certificati EN54
Gli impianti di diffusione sonora per evacuazione servono per diffondere messaggi relativi alle procedure da adottare in caso di emergenza. Questi sistemi (denominati anche EVAC) erano ritenuti fino a qualche anno fa degli impianti limitati a specifici settori.
Le attuali normative impongono invece a moltissime tipologie di edifici di dotarsi di un impianto sonoro di evacuazione di emergenza a norme EN54 collegato con il sistema di rilevazione incendio.
Telesis grazie alla sua grande esperienza sia nel settore della sicurezza che in quello della diffusione sonora, è il partner ideale a cui affidare la realizzazione di un sistema EVAC funzionale e rispondente alle normative.

Chi si deve dotare per legge di un sistema di Diffusione Sonora per Evacuazione?
- Attività commerciali o grandi magazzini di superficie superiore a 400 mq ( DM 27/07/2010 )
- Centri commerciali con superficie maggiore di 1500 mq o altezza maggiore di 30 metri ( DM 10/03/98 )
- Uffici con più di 100 persone ( DM 22/02/2006 )
- Locali di pubblico spettacolo ( DM 19/8/96 )
- Strutture alberghiere con più di 25 posti letto ( DM 9/4/94 )
- Edifici scolastici di classe 3,4,5 con più di 500 persone ( DM 26/8/92 )
- Uffici con più di 500 presenze ( DM 18/03/96 )
- Strutture sanitarie e negli ospedali ( DM 18/9/02 )
- Impianti sportivi con numero di spettatori superiore a 100 ( DM 18/3/96 )
- Edifici di interesse storico ed artistico quali musei, gallerie, biblioteche, ecc. ( DM 20/5/92 n.569 per i musei e DPR 30/6/95 n.418 per le biblioteche)
- Stazioni delle metropolitane ( DM 11/1/88 )
- in tutte quelle condizioni dove sia stata decisa in base alla valutazione dei rischi.
Alcune brevi considerazioni sulle normative
In Italia dall’ottobre dell’anno 1999 la norma tecnica di riferimento per gli impianti sonori a scopo di emergenza è la nota CEI EN 60849 dal titolo Sistemi elettroacustici applicati ai servizi di emergenza.
Dall’aprile 2011 l’UNI ha recepito la norma ISO 7240-
Questo aspetto ha certamente dato un maggior senso al DM dell.8 aprile 2010 che pubblicava, attuando la direttiva europea 89/106/CE, una serie di norme nazionali che traspongono le norme armonizzate europee in materia di materiali da costruzione, tra cui le parti 2, 4, 16 e 24 in particolare della UNI EN 54. Per gli addetti ai lavori si è posto il quesito di quando applicare la vecchia. norma CEI EN 60849 e di quando invece applicare la nuova UNI ISO 7240-
L’interpretazione ormai comune sembra essere quella di considerare, la seconda e più recente norma, condizione necessaria per la realizzazione di un impianto a regola d’arte (v. DM 37/08 e legge 46/90) ove sia presente un’attivazione automatica del messaggio evacuazione. La norma CE EN 60849 si applicherà quindi negli impianti ove l’attivazione dello stato d’emergenza sia manuale.
Le principali caratteristiche di un sistema EVAC
La progettazione di un impianto di evacuazione sonora deve rispettare alcuni punti specificati nelle normative e si deve prediligere l’intelligibilità sonora del sistema . In un impianto di evacuazione sonora la qualità sonora dei diffusori, ad esempio, può essere determinante per raggiungere il valore di intelligibilità richiesta. Le costruzione architettoniche moderne inoltre, nascondono insidie acustiche creando tempi di riverbero esagerati, a discapito della chiarezza del segnale derivante dai diffusori.
Inoltre l’impianto deve rispondere alle esigenze del committente finale, che potrebbe aver bisogno oltre ad un sistema di evacuazione sonora, un sistema di PA generico con la possibilità di chiamate di zona o di amplificare sorgenti diverse in zone diverse. Spesso infatti i due sistemi vengono racchiusi in un unico impianto, con il risultato di un netto risparmio economico e una maggiore semplicità di installazione e di progettazione.
Il sistema deve essere alimentato da due alimentazioni diverse, una di rete ed una a batterie opportunamente dimensionate a secondo del consumo generale del sistema, in caso la alimentazione primaria di rete venga a mancare. La sorgente di alimentazione secondaria deve alimentare l’intero impianto per almeno 24 h in stato di riposo e per almeno 30 minuti in stato di emergenza. I sistemi di cablaggio, incluse le giunzioni, i terminali e i meccanismi di fissaggio, devono essere progettati per resistere al fuoco per almeno 30 minuti in conformità alla IEC 60331-
In tutte le posizioni all’interno della zona di altoparlanti d’emergenza dove i segnali d’allarme sono trasmessi agli occupanti dell’edificio, il livello di pressione sonora ponderato durante le fasi di attivazione dei segnali acustici d’allarme, misurato con la caratteristica di ponderazione F (Fast), deve essere maggiore di almeno 6 dB del livello di pressione sonora ambientale in un arco di tempo di almeno 60 secondi e comunque non inferiore ai 65 dBA e non superiore ai 105 dBA nella posizione degli ascoltatori.
Il sistema deve essere suddiviso in zone altoparlanti di emergenza se richiesto dalla procedura di evacuazione e il guasto di un singolo altoparlante o amplificatore non deve in alcun modo pregiudicare il funzionamento della zona altoparlanti servita. Per questo motivo l’impianto verrà realizzato con una doppia rete di cavi per gli altoparlanti.